TAFTI LA SACERDOTESSA - CAPITOLO 5, 6, 7
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evidenziature e sottolineature di ZeRo.
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CAP. 1
CAP. 2
CAP.. 3
CAP. 4
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CAPITOLO 5 - SORVEGLIARE L’ATTENZIONE
Allora, miei cari, ripassiamo le lezioni precedenti.
◊ Normalmente, nello stato ordinario in cui permane la coscienza, voi siete i personaggi di un certo film.
◊ Se la vostra attenzione non appartiene a voi, voi non appartenete nemmeno a voi stessi.
◊ Siete guidati da una sceneggiatura esterna, intessuta nel film.
Utilizzo tali termini per rendervene più comoda e accessibile la percezione, perché nel sonno e nella realtà che accade voi fate approssimativamente la stessa cosa: guardate un film e vi prendete parte come personaggi che hanno un ruolo e non hanno il diritto di comportarsi a loro piacimento.
Se ancora continuate a dubitare del fatto che agite in modo non autonomo ma coatto, date un’occhiata alla vostra attenzione:
dov’era appena adesso, a chi apparteneva?
Vi siete convinti che non apparteneva a voi? E allora a chi, o a cosa?
Proprio a questa stessa sceneggiatura!
Voi, o più precisamente, il vostro Io, è la vostra attenzione. Se non controllate voi stessi, vi trascina la sceneggiatura, che ciò accada nel sogno o nella realtà del quotidiano, non ha importanza. Il sogno è la stessa cosa della realtà, e la realtà è lo stesso sogno. Possiamo dire che la realtà che accade è un sogno ad occhi aperti mentre il sogno ordinario è un sogno nel sonno.
Un sogno può essere conscio o inconscio. Nel sogno inconscio si è stupidi e impotenti, come conigli. Ma basterà prendere il controllo dell’attenzione per potersi rianimare nel film, acquisendo la capacità di agire di propria iniziativa, a propria discrezione.
In questo modo diventate personaggi lucidi, capaci di intendere e volere, e ora potete andare a spasso liberamente nel sogno.
Nella realtà che accade lo avete già provato. Col tempo imparerete a fare la stessa cosa nel sonno.
Va detto che possedere una tale abilità nella realtà che accade è molto più importante, perché le scene del sonno, sebbene abbiano una pellicola reale nell’archivio dell’Eternità, sono comunque virtuali. Mentre la vita è vera, e vivendo in essa o vi ritrovate a scalpitare nei limiti di una sceneggiatura allestita da altri, o realizzate la vostra personale.
L’unica cosa che ve lo può impedire è la vostra abitudine a sprofondare nello schermo esterno e interno. La vostra attenzione non può resistere a lungo nel centro della consapevolezza. Purtroppo per voi questo è già una normalità…non c’è niente da fare, così siete fatti, piccoli mostriciattoli deficienti. Dovreste però sviluppare una nuova abitudine, quella di riportare l’attenzione al centro.
Andando a passeggiare nel sogno, datevi l’impostazione di non dimenticare che dovete svegliarvi. Ponetevi quest’obiettivo letteralmente, altrimenti vi dimenticherete di quello che dovete fare, vi volerà semplicemente via dalla testa. Se sarete pigri e ve ne dimenticherete, non imparerete nulla.
Durante la passeggiata vi toccherà cogliervi sul fatto di avere costantemente la tendenza a sprofondare nel sonno. Niente di grave, non vi scoraggiate, riportate di nuovo l’attenzione sul centro, ancora e ancora una volta. Organizzate un’operazione di sorveglianza della vostra stessa attenzione, cioè mettete voi stessi sotto sorveglianza.
Non è necessario cercare di mantenere l’attenzione sul centro per tutto il tempo e ininterrottamente. Ha importanza e valore un’altra cosa: la vostra capacità di reagire a ciò che sta accadendo. Di solito qualsiasi evento, anche il più piccolo, vi porta o ad immergervi nel film esterno o a rifugiarvi in rimuginii interiori. Qualunque sia la circostanza, essa vi induce ad assopirvi.
Ora dovrete invece acquisire un’abitudine contraria: non cadere nel sonno per effetto di quello che sta succedendo, ma risvegliarvi. Qualsiasi evento, persino un leggero soffio dello spazio circostante, dovrà mettervi all’erta: è un segnale di risveglio. Allo stesso modo, qualsiasi vostra azione dovrebbe ricordarvi che occorre tenere sotto controllo l’attenzione.
Avete a disposizione DUE ATTIVATORI:
uno esterno: non appena succede qualcosa, vi svegliate;
uno interno: prima di fare qualcosa, vi svegliate.
Ecco alcuni esempi di attivatori esterni: avete incontrato qualcuno, qualcuno si è rivolto a voi, è successo qualcosa vicino a voi, non importa cosa, un suono, un qualche movimento, tutto ciò che prima vi attraeva e coinvolgeva. Ebbene, non appena succede qualcosa, dirigete immediatamente la vostra attenzione verso l’evento ma senza perdere il controllo su di esso, tenendolo al centro.
Ecco alcuni esempi di attivatori interni: state andando da qualche parte o a fare qualcosa, a parlare con qualcuno. Prima di intraprendere qualsiasi azione, posizionate la vostra attenzione sul centro. Fatelo proprio prima, perché dopo sarebbe già tardi. Scoprireste solo che all’inizio vi siete addormentati e poi vi siete risvegliati e vi siete accorti che avevate dormito.
Tutto questo si può imparare solo attraverso molteplici ripetizioni, come nelle arti marziali. Non c’è altro modo. D’altra parte, quando avrete imparato a controllare l’attenzione, riuscirete a gestire anche la vostra mediocre vita. E solo allora, forse, essa cesserà di essere mediocre.
Nel frattempo vi do un avvertimento. Vi siete svegliati in un sogno, avete preso coscienza e forza, mentre gli altri continuano a dormire. Ma non considerate il vostro vantaggio come superiorità. Non trattate i dormienti con arroganza e sufficienza.
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CAP. 6 -
IMPOSTARE LA REALTÀ
Nell’ultima lezione abbiamo studiato il concetto di sorveglianza dell’attenzione.
◊ Ponetevi il fine di non dimenticarvi dell’attenzione.
◊ Non appena succede qualcosa, risvegliatevi.
◊ Prima di fare qualcosa, di nuovo risvegliatevi.
Così facendo acquisirete l’abitudine di gestire la vostra attenzione e, alla fin fine, la vostra vita. Tuttavia questo non vi dà il diritto di guardare coloro che dormono dall’alto in basso.
Osservateli senza farvi vedere e non dimostrate di sapere cose che loro non sanno. Fingete di essere addormentati come loro.
Questo vale per tutte le passeggiate, sia nella realtà che nel sonno.
Ricordatevi che prima di uscire a passeggiare nel sogno dovrete essere bendisposti verso gli altri, diversamente verrete puniti.
L’arrogante, lo spocchioso, l’astioso, il presuntuoso, il borioso, l’altezzoso, il tronfio, lo sprezzante, lo schizzinoso, il compiaciuto sapientone si beccherà una bella botta sul naso.
Non da me, dalla realtà. Avete voglia di aspettarvi qualcosa da me! Figuriamoci se io mi abbasso a rendervi tanto onore!
E adesso ascoltatemi bene. Al nostro primo incontro vi avevo detto questa frase: la realtà effettiva è ciò che non è mai stato e mai sarà ma solo è, una volta e ora. La realtà esiste solo un istante, similmente a un fotogramma su una pellicola che si sposta dal passato al futuro.
Come si può comprendere tutto questo?
Ciò significa che è reale solo il calco istantaneo della realtà, il fotogramma illuminato.
Tutto il resto è virtuale, sia il passato che il futuro.
E tutto questo viene conservato in eterno nell’archivio dei film, dove è registrato tutto ciò che è stato, sarà e potrebbe essere. Il passato e il futuro sono informazioni. L’informazione non è materiale, non può essere toccata. Ma i portatori di informazione sono materiali, possono essere aperti. Questo è il motivo per cui i chiaroveggenti sono in grado di vedere immagini del passato prevedere il futuro. L’archivio dei film esiste davvero, sebbene sia intangibile, coll’etere. La sostanza eterea è sospesa nello spazio dei sogni.
Lo spazio dei sogni è uno, sia per i sogni che per la realtà.
Nel sonno vedete cosa sarebbe potuto accadere nel passato o potrebbe accadere nel futuro. Ma che ciò sia veramente successo o che ciò possa mai succedere non è un dato di fatto. Le varianti sono innumerevoli. Ciò che può accadere nel sonno, potrebbe avverarsi nella realtà e viceversa. In questo senso lo spazio dei sogni è un archivio unitario di film. Potete vederli o potete esistere in essi, sia nel sonno che nella realtà ad occhi aperti. Ma resta il fatto che esistete in ogni fotogramma una sola volta. Ogni inquadratura successiva è una nuova realizzazione, un upgrade, una versione aggiornata e potenziata di tutto il vivente e il non vivente, fino allivello degli atomi. Restano invariate solo le anime delle creature viventi: esse sono in grado di guardare i film dei sogni o di spostarsi in essi nella realtà insieme al fotogramma. Pertanto il vostro Io è lo stesso che era nel passato, volava nel sonno e apparirà in futuro.
Il nostro mondo esiste in forma animata e inanimata. La vita si insinua nella realtà materiale infiltrandosi goccia a goccia. La realtà è una sostanza inanimata. La vita è animata. La vita può influenzare il corso della realtà. La vita può impostare la realtà. L’ultima tesi, miei piccoli amici, è la cosa più importante che dovreste capire. Impostare significa determinare in quale direzione si muoverà il fotogramma, su quale pellicola. È una possibilità che avete ma non usate, proprio come non usate la funzione di gestione dell’attenzione. Bisogna proprio impostare la realtà in anticipo, predisporla, e non lottare contro la realtà in corso.
E invece voi cosa fate?
Cercate di cambiare la realtà data nel fotogramma in corso.
Vi rendete conto di quello che fate?
Ripetiamo ancora una volta: cos’è la realtà effettiva?
È qualcosa che non è mai stato e mai sarà, ma solo è, una volta e ora.
La realtà effettiva esiste solo nella misura in cui è già avvenuta. Non potete cambiare ciò che si è già compiuto. Ma è proprio quello di cui vi occupate, giacché tutto ciò che vi circonda è ciò che si è compiuto. Il presente non è molto diverso dal passato. Il passato è già molto lontano, mentre il presente esiste solo un istante, e anche con esso c’è ben poco che possiate fare. Trovandovi nel momento presente, siete sempre nel passato. La vostra attenzione rimane impantanata nel fotogramma in corso. Quest’illusione finisce per catturarvi e impedirvi di entrare nel futuro. Per questo il futuro dipende non da voi.
Vi potrà sembrare di compiere azioni consapevoli, di intraprendere mosse decisive, di risolvere problemi, di raggiungere obiettivi. Ma tutto ciò esiste nel fotogramma incorso e in uno stato inconscio e per questo la sceneggiatura vi trascina lungo un film che non avete scelto voi.
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CAP. 7 - LA TRECCINA DELL’INTENZIONE
Come sempre, miei carissimi amici, ripassiamo le lezioni.
◊ La realtà è qualcosa che si è già compiuto.
◊ Non potete cambiare ciò che si è già compiuto. E tuttavia:
◊ Cercate di cambiare la realtà che vi è stata data nel fotogramma in corso.
◊ Per questo il futuro non dipende da voi. Cosa dovreste fare allora?
◊ Impostare la realtà in anticipo e non lottare con la realtà in atto.
Molte cose qui vi suoneranno strane. Per la prima volta vi siete trovati ad affrontare una realtà insolita e sconosciuta. È la stessa realtà cui siete abituati ma al contempo è diversa, incomprensibile, vero?
Siete così in ritardo nel vostro sviluppo che non usate nemmeno quello che avete. Ricordo ancora una volta che cosa significa muovere il fotogramma. Come sapete, il passato non può essere cambiato. Anche del presente potete dimenticarvi: si è già compiuto e non vi serve. Per contro c’è l’opportunità di impostare il futuro, di scegliere un film su cui si muoverà il prossimo fotogramma. Come fare questo?
Avete a disposizione due funzioni di controllo: l’attenzione l’intenzione.
Per quanto riguarda l’attenzione ci siamo già chiariti: essa è responsabile della vostra lucidità. L’intenzione invece è responsabile delle vostre azioni. Per intraprendere qualcosa, dovete innanzitutto averne l’intenzione. Quando state già facendo qualcosa, l’intenzione si realizza nell’azione. Tuttavia tutte le vostre azioni riguardano il fotogramma in atto e vengono realizzate in esso perché l’intenzione è rimasta bloccata in questa inquadratura. È come quando la vostra attenzione si incolla a uno degli schermi. E proprio come l’attenzione ha due schermi, l’intenzione ha due centri: uno interno e l’altro esterno. Il centro interno è responsabile di tutte le solite funzionalità e si trova nella parte frontale del cranio: si tratta dell’intenzione ottusa, limitata. Quando vi concentrate, la fronte si corruga. Quando siete intenzionati a fare qualcosa, i muscoli sono tesi. I muscoli vi consentono di eseguire azioni primitive nell’ambito del fotogramma corrente. Il centro esterno voi non lo usate affatto, nonostante sia responsabile del movimento del fotogramma futuro. Dove si trovi il centro esterno, lo potete determinare immediatamente, proprio ora.
Ognuno di voi possiede la treccina dell’intenzione.
Si tratta di un intreccio energetico del tutto simile a una normale treccia di capelli. Non è visibile, ma siete in grado di percepirla come una parte fantasma del vostro corpo, una parte che un tempo c’era e che in un certo senso c’è ancora. Non penzola, ma sporge, inclinandosi verso la spina dorsale. È una treccina proprio buffa.
Alla sua estremità si trova il centro
esterno dell’intenzione.
È posto tra le scapole, non in prossimità della schiena, ma a una
leggera distanza. Dove si localizzi con esattezza lo capirete
intuitivamente, la distanza precisa non ha una grande importanza. È
sufficiente prestare attenzione a questo punto e lo percepirete. Se
ancora non riuscite e sentirlo, leggete più avanti il capitolo “La
treccina con i flussi” e capirete tutto.
Il principio d’azione del centro esterno è molto semplice. Bisogna
spostare l’attenzione sulla punta della treccina e immaginare la scena di
un evento che vorreste attirare nella vostra vita. Ciò facendo
finirete per illuminare il fotogramma futuro ed esso si incarnerà nella
realtà.
Potreste chiedermi, miei cari, come
tutto ciò sia possibile, come mai è una cosa così semplice, e voi non la
conoscevate e non la usavate?
Il fatto è che vi trovate profondamente impantanati nel fotogramma
in corso. Siete abituati a guardare
ciò che vedono i vostri occhi,
ed essi vedono solo ciò che è di fronte a voi. E in più
vi sembra che tutto quello che potete fare, lo potete fare solo con
quello che vedono i vostri occhi. Ma dove sono i vostri occhi?
Guardano fissi lo schermo esterno.
Se poi c’è qualcosa che non va, vi
immergete nello schermo interno delle vostre riflessioni e dei vostri
rimuginii.
E qual è l’oggetto delle vostre
riflessioni e dei vostri rimuginii?
Di nuovo, è tutto ciò che state
vedendo o vi sta succedendo.
Ecco quindi che risulta che
l’attenzione non vi appartiene e l’intenzione è subordinata non alla
vostra sceneggiatura.
Siete in grado di inventarvi una vostra
personale sceneggiatura,
però poi non sapreste come realizzarla. A volte sognate o volete qualcosa
dal futuro. Ma il fotogramma futuro può
essere illuminato solo dal centro esterno dell’intenzione, mentre
voi siete abituati ad usare solo quello interno, quello della
vostra intenzione frontale ristretta.
Il
fotogramma in corso è la vostra illusione, la vostra trappola. Proprio così.
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