I MIEI LIBRI

Capitolo IV - Il mondo dei sogni - OLTRE CONFINI DELLA MATRIX

 «Innanzitutto volevo farle sapere che il suo libro Il Transurfing della realtà è stato un’autentica rivelazione per mio marito. Ma non nel senso di scoperta di qualcosa di nuovo, di qualcosa di straordinario, piuttosto nel senso che mio marito ha trovato qualcuno che ha i suoi stessi pensieri e che è in grado di spiegarli nei loro fondamenti. Il fatto è che per tanti anni (adesso ne ha 35) lui ha osservato se stesso e gli altri, le varie situazioni esistenziali, le cause e gli effetti di certi eventi, ed è arrivato alla conclusione che i desideri si realizzano. Tra l’altro si è convinto del fatto che, se a qualcuno serve qualcosa (per esempio soldi entro un certo periodo di tempo), non bisogna per alcun motivo avere tensioni, farsi prendere dal nervosismo, cercare in giro, telefonare ecc. Le situazioni si sistemano da sole.


Quando ci siamo conosciuti mi aveva dato l’impressione di essere una persona strana. Mi faceva sempre degli esempi esistenziali e io, partendo da un atteggiamento negativo nei riguardi di queste questioni (ma sì, sono tutte sciocchezze), sono arrivata ad avere una posizione neutrale. Si immagini la gioia di mio marito quando ha letto il suo libro. Mi ha fatto vedere alcuni frammenti e mi sono resa conto che lì erano espressi, parola per parola, i suoi pensieri. Così, da neutrale quale ero, sono diventata un’attiva praticante del Transurfing!».


Ecco, di lettere simili, contenenti letteralmente lo stesso pensiero, ne ricevo molte. Sono sicuro che voi, cari lettori, conoscevate e conoscete i principi del Transurfing. Lo dico sempre. La vostra anima ha accesso all’infinita banca dati dello spazio delle varianti. Date alla vostra ragione la direttiva di ascoltare l’anima.


«In secondo luogo volevo farle questa domanda: capisco cosa significhi svegliarsi in un sogno e rendersi conto di star dormendo, continuando a vedere il sogno. È una cosa che provo fin da quando ero piccola. Però c’è un problema: non riesco a cambiare il corso del sogno! Per esempio: sogno di essere impegnata a risolvere un problema di matematica difficile, stupido e di routine, se così si può dire. Nel sogno mi sento pervasa da una sensazione di noia e irreparabilità: il problema non finisce mai, la soluzione non serve ad alcuno ecc. e io, continuando a risolvere il problema, mi rendo conto (che gioia!) che si tratta di un sogno e che per questo posso ordinarmi nel sogno qualcosa di bello. Però non succede niente. Il sogno è più forte di me e io mi ritrovo a continuare la mia ricerca della soluzione giusta del problema. In una notte posso sognare tanti tentativi di cambiare il soggetto del mio sogno, però senza risultati positivi. Il sogno ovviamente si conclude, ma da solo, senza un mio consapevole intervento. Le spiego tutto ciò per motivare la mia domanda: la mia incapacità di gestire un sogno ordinario può influire sulla mia gestione della realtà?».


Se il suo sogno gira attorno a uno stesso soggetto, come un disco inceppato, significa che lei è capitata in una cosiddetta zona ciclica. In una zona come questa i settori adiacenti dello spazio delle varianti sono stretti in un nodo da cui è molto difficile districarsi. La zona ciclica è particolarmente brutta quando si tratta di incubi. Nel sogno inconscio può succedere di trovarsi a correre in cerchio e di essere perseguitati dagli stessi personaggi: vieni attaccato da un cane, piccolo ma ostinato; lottando contro il cane riesci ad avere la meglio e continui a correre però poi incappi in un altro personaggio che comincia a farti il solletico. Di nuovo riesci a liberarti, di nuovo corri via, ma ecco che ti vengono incontro altri importuni che, ridendo e sghignazzando, cercano di trattenerti. Riesci a liberarti ancora una volta ma… ti imbatti di nuovo nel cane di prima. La storia si ripete, tu cerchi di correre da un’altra parte per non scontrarti con gli stessi personaggi di prima ma il tentativo fallisce. Il giro riprende e tu non hai più la forza per cambiare qualcosa.


Per uscire da questo circolo vizioso serve un alto livello di energia. Una persona con un basso potenziale energetico continuerà a correre per questa zona fino a che non si sveglia. Ovviamente, anche cambiare il soggetto del sogno, indursi a sognare quello che si vuole, non è semplice. Anche in questo caso serve un livello sufficientemente alto di energia.


La stessa cosa riguarda la realtà effettiva. Per questo motivo dico sempre che la capacità di gestire la realtà è direttamente proporzionale al livello di energia che una persona possiede. Anche nella vita si incontrano queste stesse zone cicliche, solo che il loro diametro è di gran lunga maggiore. Succede che ci si ritrova a vivere la stessa situazione in continuazione, con una periodicità che va da qualche mese a un anno e più, come se si venisse perseguitati da un karma negativo. In realtà non si tratta di karma ma solo del fatto che, nel tempo, l’atteggiamento nei riguardi di alcune situazioni non cambia e per questo motivo lo specchio del mondo rimanda la stessa immagine del passato. Se nella sua vita sta succedendo qualcosa del genere, dovrà provare a rivedere i suoi rapporti verso il mondo. Verso cosa, precisamente, lo capirà da sola. Basterà solo smettere di correre in cerchio, fermarsi e guardarsi intorno. E, ovviamente, occorrerà anche seguire il principio della coordinazione e provvedere ad aumentare il livello del proprio potenziale energetico.


«Ho una domanda da farle: mi succede che, nel sogno, mi sveglio quando incomincio a volare. Sento anche il desiderio di volare più velocemente ma non ci riesco! Da cosa dipende? Mi sforzo, mi sforzo, ma non succede niente… è come se ci fosse un ostacolo, qualcosa che mi trattiene, ma non posso capire cosa!».


I voli nel sonno offrono la splendida possibilità di provare che cos’è l’intenzione esterna. Non si investono sforzi, ma si esprime semplicemente la determinazione a librarsi nell’aria. Se questa determinazione incondizionata e addirittura anemotiva viene raggiunta, una certa forza esterna (non interna) alza il soggetto da terra e tutto avviene in modo naturale. Ma si faccia bene attenzione: la forza non è dentro la persona, ne è al di fuori. La persona deve semplicemente esprimere la sua prontezza e cercare di sentirsi unita a questa forza esterna.


La levitazione, anche in sogno, rappresenta un limite molto sottile: essa richiede di liberarsi di ogni dubbio e di ogni desiderio e di concentrarsi esclusivamente sull’intenzione. L’intenzione non è un investimento di forze ma una sorta di concentrazione imperturbabile. Sia nel sonno che in stato di veglia si deve agire in modo simile a quello di un’onda di mare, che in modo inflessibile e incondizionato s’infrange sulla battigia. Se lei avrà modo di osservare le onde del mare, capirà cosa intendo dire.


«Lei scrive che non c’è alcuna garanzia che in sogno si possa vedere un settore futuro che verrà realizzato. E come la mettiamo con i sogni premonitori? I sogni premonitori hanno la caratteristica di realizzarsi, magari non proprio al 100% ma parzialmente, in qualche loro dettaglio. Quando succede ci si dice: ma questo l’ho sognato!


Una volta ho fatto un sogno (inconscio): stavo andando per negozi senza comprar niente, e a un certo punto mi sono accorta che mi era sparito il portamonete, pieno di soldi. In quel momento mi sono resa conto di essere per strada, vestita in abiti succinti. Mentre camminavo ho visto una macchina bianca e ho capito in qualche modo che al volante c’era il ragazzo che frequento (anche se nella realtà la sua macchina è di un altro colore). Mi sono sentita assalita da una terribile sensazione di irreparabilità: ho cercato di sfuggirgli ho provato a scappare ma lui mi ha raggiunto e mi ha tranquillizzato. Mi sono svegliata, sentendo le lacrime scorrermi sul viso. Il sogno mi aveva lasciato una brutta impressione, cosa che mi succede di rado. Ebbene, quello stesso giorno, verso sera, ho fatto un incidente: ho tamponato una macchina “Volga”, bianca. Grazie alla cintura di sicurezza me la sono cavata con un bernoccolo sulla fronte, in compenso ho dovuto pagare tanti soldi per il meccanico (però dopo quest’incidente ho capito che custodivo la mia macchina con cura superflua).


Voglio ancora dire che alcuni giorni prima dell’accaduto il mio ragazzo mi aveva detto (senza cattiveria): «Devi assolutamente fare un incidente per capire che non c’è nulla di spaventoso». Io allora avevo pensato: «Mi manca solo questa!». Evidentemente, dal punto di vista del Transurfing si èprodotta la realizzazione delle mie peggiori aspettative e il sogno mi aveva in un certo senso avvertito! Tra l’altro, subito dopo il colpo, ho provato una sensazione di fatalità, una sensazione terribile, la stessa che avevo provato in sogno. Quel giorno, tra l’altro, i miei parenti, per qualche motivo noto solo a loro, mi avevano sconsigliato di mettermi in viaggio ma io non li avevo ascoltati. Forse era un segno. Ma perché i sogni non si possono considerare come segni, se l’anima sente che c’è qualcosa che non va? Anche a lei il Guardiano è apparso in sogno, giusto? E lei ha rivisto molte cose della sua vita grazie a questo sogno. Come si fa, allora, a ritenere che non si debba attribuire alcun significato ai sogni?».


La mia conoscenza con il Guardiano, descritta nel libro Il Transurfing della realtà, non era un sogno ordinario, dato che subito dopo questo sogno mi si è aperto un canale da cui hanno cominciato a fluire le informazioni. Tra l’altro queste informazioni non avevano le caratteristiche di scenari di eventi futuri o passati ma si connotavano come un Sapere, i principi del Transurfing. L’autenticità di questi principi è stata poi confermata dalla pratica reale.


Di rado i sogni si concretizzano. Però ci sono dei casi in cui l’anima riesce a dare un’occhiata a quei settori dello spazio delle varianti destinati a realizzarsi. In generale, comunque, è difficile (anzi, impossibile) capire che cosa agisca in questi casi, se la preveggenza o la programmazione. Lei potrebbe rispondere con sicurezza a questa domanda?


Infatti, se il sogno rimane impresso nell’anima, esiste la probabilità che si realizzi poiché diventerebbe un programma mentale, che può venir realizzato. Proprio per questo è meglio non dar valore ai brutti sogni. Al contrario, se il sogno è bello, è meglio farselo girare nell’inconscio un po’ di volte, per programmare intenzionalmente la realtà.


Ai segni, invece, conviene prestare maggior attenzione, anche se non in misura eccessiva. Non sempre si può dare un’interpretazione del segno giusta al 100%, tanto più che il segno stesso (così come sembra a lei), potrebbe anche di fatto non esserlo. Ecco un consiglio utile: faccia particolare attenzione a quello che le dicono le persone che le stanno intorno, soprattutto se viene detto senza foga e, quasi en passant. Questo tipo di segni aiuta molto a muoversi lungo la corrente delle varianti. Presti attenzione, provi e si convincerà da sola.


«Che cos’è un settore realizzato dello spazio, da cui si rischia di non ritornare se si finisce laggiù? Se il termine “realizzato” si intende come un concetto di tempo, allora com’è possibile questo fatto se lo spazio delle varianti è statico e contiene già il passato, il presente e il futuro? L’illusione del tempo, infatti, si crea solo perché ci stiamo muovendo per lo spazio delle varianti».


Per “realizzato” si intende un settore dello spazio delle varianti attrraverso il quale in un dato istante “passa” la realtà materiale. In altri termini è un fotogramma nella pellicola del passato, del presente e del futuro, che per un istante, quando viene illuminato, diventa materiale.


È teoricamente possibile, anche se poco probabile, una situazione di questo tipo: se l’anima, in un dato momento del sogno, capita a un certo punto in “un quadro illuminato”, può rimanere lì per sempre. Che si tratti di un trasferimento del corpo materiale in un altro punto dello spazio-tempo o di una morte (secondo il nostro sistema di calcolo) è difficile da affermare con sicurezza (anzi, impossibile). Nello spazio delle varianti c’è una quantità infinita sia di “pellicole” che di “proiettori”, cioè di mondi reali. Chi osa affermare che il nostro mondo è l’unico nel suo genere? Si può dire che esiste un universo virtuale di dimensioni infinite dello spazio delle varianti, nel quale vagano parti materiali di mondi realizzati. Una di queste parti è il nostro universo visibile, nel quale viviamo. Altri universi possono trovarsi nello spazio delle varianti a una distanza molto lontana da noi, così lontana da avere costanti del mondo completamente diverse dalle nostre e da avere quindi, di conseguenza, un tipo di vita completamente diversa, impossibile da immaginare. Lei si può raffigurare un mondo con una cifra “pi greco” diversa dalla nostra? In un mondo simile tutto avrebbe un altro aspetto, è persino difficile da immaginare! Lì ci sarebbe un’altra geometria. Per questo motivo è meglio non rompersi la testa pensando a cose che per il momento non trovano nemmeno conferme.


Sono noti tuttavia alcuni fatti: uno riguarda una persona che è passata attraverso una sorta di portale spazio-temporale e si è trovata dall’altra parte del pianeta, un altro invece riguarda un uomo, evidentemente finito in una sorta di buco temporale. Del primo fenomeno, un caso di spostamento nello spazio, è stata protagonista una vecchietta di un nostro villaggio russo, che all’improvviso, mentre girava per il bosco, si è ritrovata inspiegabilmente in uno degli stati americani. Il secondo fenomeno, uno spostamento nel tempo, l’ha vissuto un uomo che, attraversando un ponte, si è perso per qualche giorno (del nostro sistema temporale) e poi si è ritrovato nello stesso punto di prima, senza capire cosa fosse successo. Come succedano queste cose ancora non si sa: per il momento nessuno è in grado di spiegarlo.


«Siccome sono perfettamente al corrente di quanto lei è occupato e della gran quantità di lettere che le arrivano, non entrerò nel dettaglio delle impressioni che ho avuto leggendo il Transurfing. Dirò solo che mi trovo all’inizio del viaggio e la mia visione del mondo è rapidamente cambiata. Ora accetto tutto come viene, tanto più che ho sempre sentito intuitivamente che proprio questo stile di vita si addice maggiormente alle mie esigenze. Adesso, grazie ai suoi libri, tutto ha assunto una configurazione precisa. In testa ho una percezione del mondo, delle persone e della vita in generale più chiara. Mi è diventato molto più semplice comunicare con i miei superiori. Stavo costruendo attivamente la mia carriera, e la questione dei potenziali elevati e della lotta contro i pendoli era per me molto attuale. Riducendo l’importanza, ho incominciato a reagire con più facilità alle critiche ingiuste da parte dei miei capi, ho smesso di discutere e cercare di dimostrare la mia non colpevolezza in un caso o in un altro.


All’inizio mi era difficile contenermi e non reagire consapevolmente alle oscillazioni del pendolo, nella figura del mio direttore. Ora va meglio, e sono sicura che presto non gli presterò più la minima attenzione. I conflitti si sono ridotti a un paio d’ore, mentre prima duravano giorni interi. Il Transurfing è entrato dentro di me ed è diventato la mia visione del mondo. Ora percepisco il mondo attraverso il filtro di questa filosofia. In quest’ultima settimana, però, ho cominciato a fare ogni notte dei sogni strani. Forse si tratta di una coincidenza, ma prima di adesso non avevo mai vissuto una situazione simile. Non potrebbe spiegarmi se questo vuol dire qualcosa?».


Molti di coloro che hanno fatto la conoscenza del Transurfing fanno sogni strani.


Sembrano strani perché lo stereotipo mentale abituale ha subito dei cambiamenti. Presto finirà il periodo transitorio e la realtà si assesterà. Non presti attenzione ai sogni. Di fatto non significano assolutamente nulla. Si tratta solo di scene dello spazio delle varianti, uno spazio che contiene tutto. Quello che aveva o avrà un rapporto con la realtà è solo una misera parte di tutto il restante ciarpame virtuale.


«Leggo con immenso interesse i suoi libri e trovo in essi molte cose che sento vicine a me e che prima in un certo senso non riuscivo a percepire fino in fondo. Su mio consiglio molti miei parenti hanno cominciato a leggere i libri sul Transurfing. Ora vorrei chiederle un consiglio. La mia ragazza si interessa molto di esoterismo, fa yoga, ha letto i libri di Castaneda e aveva iniziato con piacere a leggere il Transurfing. Mentre lo leggeva, però, ha incominciato ad avere delle paure e a fare sogni strani, a causa dei quali si svegliava spesso durante la notte. Diceva che i suoi sogni erano molto insoliti e le mettevano angoscia. Interrompendo la lettura, i sogni sono subito cessati. Abbiamo parlato insieme di questo fatto e siamo arrivati alla conclusione che il suo panico fosse dovuto alla paura di finire, durante il sonno, in un’altra realtà e di non poter ritornare indietro. La mia ragazza infatti dice che, prima ancora di leggere il Transurfing, le era capitato di svegliarsi nel sogno e di rendersi conto chiaramente del fatto del suo risveglio. Vorrei molto sapere che cosa pensa lei di questo caso. Può darci qualche consiglio?».


Capitare in un’altra realtà è assai improbabile. Evadere dalla realtà, invece, è uno scherzo da ragazzi. Per far questo basta addormentarsi a occhi aperti e non leggere libri che puntano a scassinare la visione abituale del mondo. Cosa posso consigliare? Ognuno è padrone della sua vita.


«Lei scrive che non bisogna trattare i sogni come segni. Ma come fare con i sogni premonitori? A me, per esempio, è successo che, alla vigilia di un importante esame d’ammissione ho sognato il numero del biglietto1, le domande, le facce dei docenti e il voto. Il mattino dopo ho vissuto esattamente quello che avevo sognato. E se in questo caso si può dire che io ero “sintonizzata” sulla situazione, come si può spiegare il fatto che la crisi finanziaria scoppiata [in Russia; N.d.T.] nell’agosto del 1998 l’ho sognata qualche giorno prima, anche se non avevo alcun rapporto con la sfera finanziaria e in quel momento non avevo alcun “interesse in dollari”?».


Quando dico che non si possono trattare i sogni alla guisa di segni intendo dire che non ci si può fidare dei sogni. L’anima può volare sia sui settori destinati a essere realizzati, sia su quelli che non lo saranno, anche se ci sono persone la cui anima, volando nei sogni, ha la capacità di gettare uno sguardo sui quadri incombenti del futuro. Persino nei chiaroveggenti le percentuali di giusta predizione non sono molto alte. Le predizioni di Vanga, veggente famosissima 2, si verificavano nel 70% dei casi.


Più in generale, però, il discorso relativo alle predizioni dovrebbe essere impostato in altri termini: l’importante non è l’esattezza della chiaroveggenza ma il modo di rapportarsi ad essa. Se accogliete dentro di voi la predizione e ve la prendete a cuore (cioè ve la covate) nell’accordo di anima e ragione, essa probabilmente si verificherà. Solo che in questo caso non agirà tanto la previsione, nel senso dell’irriversibilità della sorte, quanto la vostra intenzione. E non importa se vorrete o meno far entrare la predizione nella vostra vita. Una volta accolta la preveggenza, la cosa è fatta: l’anima e la ragione ci hanno creduto, si sono imbevuti di quest’idea, hanno generato un pensiero-forma preciso ed esso inevitabilmente si rifletterà sulla realtà. Se ci si prende il carico della predizione, bisogna portarselo avanti. Ecco, in questo senso si manifesta l’irriversibilità del futuro. Una persona, accogliendo con fede una predizione o acconsentendo col fatto che il destino è predeterminato, si rifiuta di prendere in mano la gestione della sua realtà. E dunque, stando così le cose, sarà la realtà a gestire la persona. In questo caso, ovviamente, il destino della barchetta di carta dipenderà dalla direzione del flusso che la porta.

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