I MIEI LIBRI

Posso fare tutto! (SCARDINARE IL SISTEMA TECNOGENO)

 

Dunque, abbiamo in mano quattro metodi grazie ai quali ci diventa possibile trasformare lo strato del nostro mondo: il file di configurazione, il raggio dell’attenzione, il proiettore e il boomerang. Vediamo, con esempi concreti, come avviene la trasformazione.


Esiste una spiegazione del fatto che da tre giorni di seguito incappo sempre in gatti? Prima è morta sotto ai miei occhi la gatta dei vicini; il giorno dopo, in un film visto al cinema (era la prima volta, quest’anno, che ci andavo) ho visto un’altra gatta che moriva; dopo, nella mia terrazza (al quinto piano) è finito un gatto nero che ha miagolato tutta la notte. Insomma, ho cominciato a far caso a una serie di interrelazioni, anzi, di parole, oggetti, azioni che si ripetono, ma non capisco da che cosa possa dipendere tutto ciò.


È semplice: nello strato del suo mondo si accumula tutto quello su cui lei fissa la sua attenzione. Dapprima, come una ricevente, lei capta, dal flusso entrante di informazioni, un certo segnale; poi, se questo segnale è riuscito a occupare la sua attenzione, lei comincia a trasmetterlo, col risultato che il segnale, in base alla catena di retro-azione, diventa sempre più forte.


«Sto cercando lavoro. Tutte le proposte che ho ricevuto provengono da grandi aziende occidentali (come voglio io), ma si tratta di compagnie di tabacco o di birrifici. Io non bevo, non fumo e ho deciso fermamente di non voler lavorare per queste aziende, sarebbe contrario ai miei princìpi. Però continuo a ricevere offerte proprio da questo tipo di ditte. Quando i miei amici mi chiedono come va la mia ricerca di lavoro, rispondo che ricevo offerte solo dai “sigarettai” e dai “birrai”. Forse è per il fatto che lo ripeto a tutti, che attiro proprio questo tipo di aziende?».


I suoi pensieri sono invasi da quello che lei fortemente non accetta. Lei, infatti, non rifiuta semplicemente, ma continua a ripetere ostinatamente il suo rifiuto, e ciò significa che lei fissa su di esso l’attenzione e per questo riceve la realizzazione corrispondente nello specchio della realtà. Si può non bere e non fumare, ma avere un rapporto tranquillo rispetto a quello che fanno gli altri. Perché non permettere agli altri di essere se stessi?


«In quest’ultimo mese la cifra “222” mi capita sempre sotto gli occhi, in modo quasi intuitivo. Guardo, per esempio, il contachilometri, e vedo lì 3-4 cifre uguali (non solo due). Guardo l’orologio e anche lì le cifre si ripetono in modo strano: 11-11, o 22-22, e questo succede molto spesso. Una volta non succedeva così, mentre negli ultimi mesi la cosa si ripete continuamente. Cosa possono stare a significare queste cifre?».


Queste cifre non stanno a significare assolutamente nulla. Nello strato del suo mondo prende il sopravvento quello che capita sotto il raggio della sua attenzione, specialmente se si tratta di fenomeni che la stupiscono o la irritano. Di esempi ne posso riportare un’infinità. Se lei prova disgusto per i vagabondi senzatetto, ne incontrerà continuamente sulla sua strada; se la irritano i vicini o dei compagni di viaggio, sarà costretto a fare i conti con la loro presenza. Se poi le piace guardare le belle ragazze, avrà modo di vederne sempre di più. Se lei si arrabbia molto quando sbagliano a darle il resto o quando le danno della merce di bassa qualità, questi casi si rinnoveranno con maggior frequenza.


Nel caso concreto lei si è fissato con le cifre. Tutto è cominciato dal momento in cui la sua attenzione è stata catturata da una cifra simmetrica che le è capitata sotto gli occhi. I suoi pensieri, in un modo o in un altro, si riflettono nello specchio del mondo e si realizzano nella realtà che la circonda. Per questo, dopo un po’ di tempo, lei si imbatte di nuovo in una strana combinazione di cifre. Lei, a questa vista, si sorprende, e l’anima e la ragione nel frattempo si fondono in un’armoniosa unione, se il sentimento è sufficientemente forte. Il risultato è che davanti allo specchio si delinea un’immagine netta e precisa. Poi il processo continua, con frequenza crescente. Quello su cui lei ha fissato la sua attenzione riempie letteralmente lo strato del suo mondo.


La normale ragione umana fa gran fatica a credere che i pensieri, in questo modo, siano in grado di formare la realtà circostante. Eppure si vorrebbe tanto scaricare la colpa sulla selettività della percezione, non è vero? Possibile che sia io, con i miei pensieri, a creare questi senzatetto, questi vicini e queste belle fanciulle? Ma no, tutto ciò esiste oggettivamente, però sono io che concentro in essi oltremisura la mia attenzione e per questo, alla fin fine, mi capitano continuamente sotto gli occhi!


Comunque non è tutto così semplice. La selettività della percezione ha effettivamente un certo ruolo, ma è solo metà dell’opera. Se lei fa bene attenzione, si accorgerà con stupore di un fenomeno molto strano: quando qualcosa cessa di toccarla sul vivo, questo qualcosa finisce per sparire dalla sua vita, e, al contrario, basta che lei si “fissi” su qualche fenomeno perché esso cominci a perseguitarla senza tregua. Qui si capisce benissimo che la percezione non c’entra niente. Sperimenti un po’: smetta, per esempio, di prestare attenzione ai vagabondi. Vedrà che presto non se li troverà più tra i piedi. Dove mai saranno spariti? Oppure: se ha trovato con chi fare coppia fissa, incontrerà sempre più di rado delle belle ragazze. Pensa che le belle ragazze siano diventate di meno? Oppure: finalmente, dopo anni di irritazione, si è rassegnato al fatto che le strade sono sporche. Si guarda in giro e scopre che le strade sono diventate all’improvviso più pulite. Perché?


Questi fenomeni trovano spiegazione nel fatto che in ogni persona lo strato di mondo ha una determinata autonomia, una sua “singolarità”. Tutti questi strati si sovrappongono e si intersecano, ma al contempo si muovono indipendentemente l’uno dall’altro nella direzione indicata dal raggio di attenzione del titolare dello strato. La realtà è una per tutti, come un tavolo, ma le carte disposte sopra il tavolo si mescolano. Non appena il titolare dello strato fissa il raggio della sua attenzione su un determinato oggetto, il suo strato (carta) comincia a muoversi nella regione dove si trova, concentrata, una grande quantità di questo stesso oggetto. In realtà, non siamo noi a materializzare i personaggi e le cose su cui abbiamo concentrato i nostri pensieri, è lo strato del nostro mondo che “va” lì dove essi si trovano in gran quantità.


«Scrivo musica e testi in stile “rap”. Mi è successo spesso che gli eventi di cui ho scritto si siano poi verificati nella realtà, con me o con qualcun’altro. Sono stato sconvolto quando sono venuto a sapere dai notiziari di un caso che avevo descritto una o due settimane prima che accadesse. Il testo era una specie di storytelling e l’avevo inventato di sana pianta, era un ritornello che descriveva una situazione inventata, che ben si adattava alla musica e al ritmo. Casi del genere si sono ripetuti più di una volta, per questo ora sono particolarmente cauto con le mie invenzioni. Ho anche capito perché cantanti tipo 50cents sono riusciti a costruirsi un’intero patrimonio: ne parlavano molto prima di diventare famosi e ricchi. Ora starò molto più attento nella scelta dei temi e filtrerò sicuramente i miei testi».


No comment.


«Nel mondo avvengono catastrofi e cataclismi che coinvolgono masse di persone. Se ho capito bene, quello che succede è il risultato dei nostri pensieri. Posso supporre che una persona abbia avuto il presentimento di una qualche disgrazia, ma non si può però affermare che tutte le persone in essa coinvolte abbiano avuto la stessa sensazione».


L’opinione che tutti gli eventi che succedono siano il risultato dei nostri pensieri non è un principio del Transurfing, ma piuttosto una posizione di “esoterismo puro”, cioè di metafisica elevata all’assoluto. E si tratta di un’opinione errata.


Viviamo in un mondo duale, formato da una componente fisica e una metafisica, per questo dobbiamo considerare sia l’una che l’altra. Nell’“equazione della realtà fisica” ci sono troppe variabili. Quando si produce una particolare congiunzione di circostanze, che sortisce, in risultato, una variante fatale, nella vita di ognuno, persino di una persona orientata molto positivamente, può succedere qualsiasi cosa. Come si può evitare un terremoto se si vive in una zona sismica? Si può pertanto parlare solo di una correlazione dei pensieri con la probabilità della disgrazia.


Inoltre, non si esiste da soli nel mondo. Gli strati di molte altre persone si intersecano nel tempo e nello spazio. Per questo non si può isolare totalmente lo strato del proprio mondo e organizzarlo in modo asettico, senza contaminazioni dall’esterno. Di contaminazioni esterne ce ne saranno sempre, non è possibile evitarle. Ma per quanto riguarda le catastrofi e i cataclismi, se riuscirete a non prestare attenzione alle notizie che ne parlano, allora c’è un’alta probabilità che essi non entrino nel vostro mondo.


«Se lo strato del mio mondo è formato in gran parte dai miei pensieri, significa che se, a proposito di qualcosa, provo un desiderio troppo forte (fino a temere che esso non si realizzi), teoricamente non dovrebbe riuscirmi niente».


Il nostro mondo non è strutturato in modo tanto primitivo da reagire come un dispositivo automatico secondo il principio o si realizza o non si realizza. La realtà delle cose è costituita da miriadi di unità e zero, e il risultato è un sistema complesso in cui tutto è al contempo sia determinato che casuale. Sembrerebbe, a prima vista, che le casualità non dovrebbero esserci. Ogni effetto ha la sua causa. Tuttavia, in forza della complessità del sistema, di fatto osserviamo un comportamento della realtà non determinato ma probabile. Noi stessi non siamo strutturati in modo semplice. Non abbiamo in testa una lampadina che si accende o si spegne a seconda dei casi. La nostra psiche è molto più complessa. E la nostra interrelazione con la realtà è ancora più complessa.


Per questo, quando si fanno supposizioni su “cosa succederebbe se...”, si parla non di leggi assolute e rigidi algoritmi, ma di tendenze e probabilità. Non avete prestato attenzione al fatto che nel Transurfing non ci sono leggi ma solo princìpi? Per esempio, quanto più forte è il desiderio (misto alla paura di non vederlo realizzato), tanto minore è la probabilità di ottenere l’oggetto desiderato. Ma non è detto da nessuna parte che non otterrete nulla se avrete un po’ di paura di non ottenerlo. O, al contrario, se avrete “un seme di senape di fede” potrete ribaltare le montagne. Ma, di nuovo, nessuno vi dice quanta di questa fede sia necessaria per ottenere il risultato. “Il seme di senape”, qui, è ovviamente una metafora.


Dunque, non c’è nulla di assoluto. E per fortuna! Perché se ogni desiderio od ogni minimo timore si realizzassero, nel mondo regnerebbe il caos.


«Da ogni fronte ricevo notizie su cataclismi incombenti e mi preparo ad affrontare queste avversità. Mi sento una specie di stalker1, vado in giro per le strade e mi sembra di trovarmi in un altro mondo. Intorno a me tutto gira, vedo un mondo rotante dove viene venduta ogni sorta di merce, cose brutte, che non servono a nessuno. Odori e suoni non naturali… I problemi della gente sembrano inesistenti… la civiltà si sta contraendo in una matrix? Non è di conforto tutto ciò».


Uno “stalker” deve guardare a tutte queste manifestazioni della matrix in modo compassato. Che esistano pure. Comunque sia non si è in grado di “vincerle”. Al contrario, con questo tipo di rapporto si rischia solo di portar dentro il proprio mondo del ciarpame inutile. Non conviene esprimere dissenso rispetto a quello che non piace e manifestare attivamente la propria insoddisfazione o, ancor peggio, entrare in conflitto con i pendoli. Ciò verso cui una persona prova ostilità di solito occupa interamente i suoi pensieri e, di conseguenza, riempie in abbondanza il suo strato di mondo.


Al contrario, bisogna accettare ciò che suscita irritazione (nell’ottica di pensiero: “Ne prendo atto”), farselo passare oltre e lasciarlo andare, facendo con la mano un segno di saluto. Quando voi per primi vi sarete lasciati alle spalle questi fenomeni, essi stessi poi vi lasceranno.


«Ecco qual è il mio problema. Per le mie idee politiche mi schiero con gli occidentalisti, i liberali, i democratici, e quello che sta ora succedendo in Russia (movimento verso un sistema totalitario) è per me uguale alla peste. Come vivere? Non è possibile cancellare totalmente la politica dalla vita. Cerco di ignorare le notizie su catastrofi, assassinii e altro, ma non è possibile schermarsi dall’ondata di negatività che si riversa da internet e dai mass media. Quando vedo la foto “delle personalità eminenti” del nostro Paese, non posso fare a meno di provare irritazione. Come fare? Mi sembra che quest’irritazione quotidiana azzeri tutti i miei sforzi di applicazione del Transurfing».


Lei sbaglia quando collega la società in cui vive al benessere dello strato del suo mondo. A prima vista potrà sembrare strano, ma di fatto qui non c’è assolutamente alcun legame. Lei può essere felice o infelice in uno stato qualsiasi, che sia totalitario o democratico. Tanto più che la differenza tra il primo e il secondo, di fatto, è prettamente decorativa. Lei è in grado di recitare ogni tipo di spettacolo sullo sfondo di qualsivoglia decorazione. Quando se ne renderà conto, la politica cesserà di preoccuparla.


«Vorrei porre una domanda a proposito dell’intenzione maligna. Lei ha scritto che inviare messaggi all’insegna di questo tipo di intenzione porta a risultati negativi per colui che li ha inviati. Vorrei sapere perché è così. Infatti, se io ho una ferma intenzione che, facendo così, non ne verrò danneggiato, così dovrebbe essere! Quale forza entra in atto se alla fine le cose vanno diversamente? La forza della giustizia cosmica, che punisce il malfattore!? Ma lei ha detto che il karma non esiste! Del resto, esiste pure la magia nera, i cui adepti sanno benissimo cosa fanno e non temono alcuna punizione!».


Il karma non esiste per lei, se esso non esiste nel suo “file di configurazione”.


Il karma è una cosa soggettiva, come il destino. Per chi si è rassegnato al fatto che il destino è già stato scritto, così sarà senz’altro. Per chi invece ha preso la gestione del destino nelle sue mani, il destino sarà gestibile.


Tuttavia esiste la legge oggettiva del boomerang: se inviate a qualcuno un messaggio negativo, esso vi ritornerà indietro, in un modo o nell’altro, in una forma o in un’altra. Il mondo, infatti, è uno specchio: “Riporta l’eco di chi ha gridato”.


Con i maghi neri la situazione è diversa. Essi agiscono non direttamente, ma attraverso la mediazione dei loro pendoli, ed è per questo che il boomerang non ritorna loro indietro. Pertanto, se lei vuole danneggiare qualcuno, deve saper usare il pendolo adeguato, oppure non occuparsi proprio di cose del genere. Non le conviene.


«Per alcuni anni ho studiato in centri diversi per lo sviluppo spirituale, ma, dopo un po’ di tempo, ho cominciato a notare che, nonostante tutta l’efficacia dei metodi, essi non mi avevano avvicinato al mio fine principale: il raggiungimento di un’esistenza serena, senza problemi. Ne risultava una sorta di “scalpitio con saltelli sul posto”. Un risultato che non mi soddisfaceva, e ciò sebbene gli effetti di sette anni di “saltelli sul posto” fossero del tutto impressionanti: potevo, per esempio, gestire il tempo atmosferico, interrompere la pioggia, materializzare appezzamenti di terra, macchine, eccetera. Nonostante queste continue ondate di fortuna, un’esistenza serena, però, non si realizzava. Ogni successo veniva seguito da una sconfitta».


Per portare lo strato del proprio mondo a uno stato stabile di serenità è necessario praticare sistematicamente, con costanza invariante, il principio di coordinazione dell’intenzione e la tecnica dell’amalgama, descritti nei libri della serie Transerfing real’nosti [Reality Transurfing; N.d.T.]. Tutto il segreto sta nella costanza. Lo specchio funziona con un certo ritardo, per questo una realtà stabile viene creata non dagli sforzi estemporanei, ma dalle abitudini fisse e dal modo di pensare. L’amalgama e la coordinazione devono diventare un’abitudine. Questa è la condizione necessaria e sufficiente per scivolare ininterrottamente sull’onda della fortuna. È tutto semplice: ci vogliono costanza e coerenza nei pensieri e nelle azioni. Invece le persone, per abitudine, agiscono in modo poco coerente, si accendono facilmente per un progetto ma altrettanto facilmente si raffreddano, e per questo vedono prodursi, nella loro vita, un’alternanza di strisce nere, interrotte qua e là da “saltelli” estemporanei.


«Ho perduto il mio stato di integrità e gioia interiore. Cerco di ricordare com’era, cerco di riviverne la sensazione, ma è tutto inutile. Nella mia testa fluttuano tanti pensieri, si intrecciano tra di loro, senza però portare a un’idea compiuta. Non sono presa dal panico, tuttavia questo stato di cose non mi piace affatto. Che cosa si può intraprendere in una situazione del genere? So cosa voglio: sicurezza, benessere interiore e gioia».


Quello che le serve è raddrizzare la sua realtà, cioè portare lo strato del suo mondo fuori dalla nebulosità che lo sta avvolgendo, portarlo fino a una zona pulita dello spazio delle varianti. Come fare? C’è una ricetta semplicissima, come tutte le cose geniali. Quando un bambino piange, come lo si può calmare? Le persuasioni non servono a nulla. Al bambino bisogna star dietro, dimostrare premure, partecipazione, attenzione. Quindi, quando lei si sente male, è il bambino dentro di lei che piange. Si occupi di lui. Anche se molti di noi sembrano persone forti, affermate, serie eccetera, tutti noi, in sostanza, rimaniamo dei bambini. Se lo ricordi. “Porti se stessa a fare un giro in giostra”, cioè a dire, faccia quello che più le piace. Si prenda, per il raddrizzamento della realtà, una pausa, un “time-out” che le serva solo per riposare, senza pensare ai problemi. Dica a lei stessa: “Oggi io e il mio mondo andiamo a farci una passeggiata!”. È una pausa importante, che serve al mondo per depurarsi. Da questo “time-out” dipende molto. Si compri il suo cibo preferito: “Mangia queste cose buone, mio tesoro, rimettiti in salute”. Questo lei deve dirsi. Dedichi un giorno intero a se stessa, a quello che più le fa piacere. Abbia cura di se stessa, si metta a letto: “Dormi, mio tesoro, e non pensare a nulla. Il tuo mondo si occuperà di tutto”.


Dopo un po’ di tempo lei si accorgerà che la realtà che la circonda comincerà ad acquistare sfumature via via più calde, accoglienti: il suo mondo sta uscendo dalla nebulosità. A questo punto cerchi di fare degli sforzi affinché il principio di coordinazione dell’intenzione, e, accanto ad esso, le tecniche di trasformazione della realtà, ovvero la configurazione, il raggio dell’attenzione, il proiettore e il boomerang, diventino un’abitudine, l’immagine dei suoi pensieri e della percezione del mondo. E arriverà il giorno che le farà dire: io posso tutto.


RIEPILOGO


    Nello strato del vostro mondo si accumulano i fenomeni su cui fissate la vostra attenzione.


    I vostri pensieri possono essere invasi da ciò che fortemente non accettate.


    Quando qualcosa cessa di toccarvi sul vivo, sparirà dalla vostra vita. Al contrario, non appena vi fissate su qualcosa, questo qualcosa comincerà a perseguitarvi senza tregua.


    Lo strato del mondo di una persona si muove lì dove viene attratto il raggio della sua attenzione.


    Siete in grado di recitare spettacoli di ogni tipo, con decorazioni di ogni tipo.


    D’altra parte, non tutto viene definito solo dai vostri pensieri, poiché il mondo è duale e anche perché gli strati di persone diverse si possono intersecare.


    In forza della complessità del sistema, osserviamo un comportamento della realtà non determinato ma probabilistico.


    La realtà stabile viene creata non da sforzi una tantum, ma da abitudini e modi di pensare radicati.



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