I MIEI LIBRI

L'ILLUSIONE DELLA DISILLUSIONE














Forse è solo una mia impressione, ma più passa il tempo e più mi sembra di remare contro l'intera noosfera del genere umano [sorgente, quindi specchio d'acqua, della nostra fantarealtà].

La società vista da fuori (... anzi da distante, a occhio e croce direi qualche centinaio di anni luce) assomiglia ad un ammasso di pensatori fricchettoni stipati in un bunker anti-apocalittico scavato sotto uno sterminato campo minato.
In questo circo planetario c'è spazio per chiunque, purché conservi con indefessa austerità la propria linea di pensiero: scettici, complottisti, politicomani, puttanieri santificati, martiri guerrafondai, autostoppisti ascensionali, risvegliati eternamente dormienti, disillusi perennemente auto-illusi (cioè coloro che credono di uscire dal seminato dei reggenti quando non riescono neppure a localizzare il loro orticello).
In caso contrario, se non si rientra nelle categorie appena citate, o in sub-categorie affini, si rischia la lapidazione a vita, evitabile nel migliore dei casi con l'emancipazione.

Visione disarmante ?
Forse perché fotografa un paesaggio che definire sconfortante è puro ottimismo.
L'encomio dell'ipocrisia proibisce alle sinapsi del cittadino comune di riconoscere l'impermanenza della propria esistenza; però mi rendo conto che questo è inevitabile data la fuggevolezza dei neurotrasmettitori che fluttuano tra una dendrite e un assone, i quali microrapresentano metaforicamente l'incisività potenziale [media] di un essere umano sull'assetto astrofisico del sistema solare.

Suggerimenti ?

1) All' Osservatore distaccato consiglierei di smettere di partecipare ad una squallida pantomima che "se mai avrà fine", ricomincerà il suo moto come il filo di un pendolo che oscilla sospeso nel vuoto, e ogni volta che raggiunge un'estremità, sebbene dia l'impressione di fermarsi, in realtà sta solo sfruttando quella parentesi temporale per darsi lo slancio verso l'estremità opposta.
Noi piccoli omini e donnine legati ad un invisibile filo ingannevole, siamo condannati a questo movimento perpetuo che si beffa senza sosta della nostra sadica ingenuità.

2) All'attivista sognatore proporrei di co-creare una costellazione gioiosa di astri lucenti interagendo con entronauti cosmici, selezionati rigorosamenete in base alla capacità immaginativa (elasticità mentale) e alla propria propensione verso il Sommo Bene (Sensibilità)

3) A tutti gli altri suggerirei invece di preparare le valige, uscire dal loro steccato e cominciare (prima che sia troppo tardi) ad esplorare nuovi territori , possibilmente non contaminati dall'illusione della disillusione.

Buona Esplorazione !

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